1996-Destinazione albate
Introduzione
Ho fatto con molto piacere un paio di bei viaggi in compagnia dei ragazzi della III C, muovendomi con due terzetti di loro su e giù per queste pagine e per i secoli di storia – e preistoria – di Albate Muggiò, “quartiere periferico di Como, che conta circa ottomila abitanti”. E un terzo viaggio, da solo, l’ho fatto imboccando quasi per caso il sentiero che, fra un’avventura e l’altra, racconta con semplicità e intelligenza com’è nato questo libro. Mi è capi¬tato così di conoscere fatti e notizie che non avrei saputo altrimenti e ho potuto vedere, con gli occhi attenti di chi legge un racconto che gli piace, oggetti e paesaggi e persone che in altro modo non avrei incontrato.
Ho aggiunto, insomma, nuove informazioni alla mia cultura vasta e superficiale di cui sono molto fiero e a cui sono da tempo tanto affezionato. Che cosa potrei chiedere di più a un libro?
Ecco allora che questi fogli che ho avuto fra le mani “in fotocopie a cura dei genitori e rilegatura… manuale” erano già un libro vero – e che bel libro! – prima ancora di essere stampati. A differenza delle inutili pagine di parecchi volumi eleganti e costo¬si che mi occhieggiano dalle vetrine delle librerie o delle recensioni sui giornali che contano e di cui mi dico sempre che “me li voglio perdere”.
Questo libro invece no, me lo voglio proprio conservare e suggerirlo quando mi capiterà l’occasione e il lettore buongustaio in grado di apprezzarne il sapore e il profumo. E meglio ancora se sarà un lettore in erba.
Ho letto da qualche parte, proprio in questi giorni, una frase di Goethe che dice: “Colui che non è in grado di darsi conto di 3000 anni di storia rimane al buio e vive alla giornata”.
La storia di Albate che i ragazzi della III C conoscono e di cui sanno darsi conto tanto da renderla interessante anche per chi non conosce né loro né Albate risale addirittura a 200 milioni di anni fa…
Fortunati loro, allora, che hanno incontrato nella loro storia scolastica professori in grado di arricchirli tanto.
E fortunato, contro ogni evidenza, un Paese con una Scuola dove si possono incontrare insegnanti capaci di questi piccoli ma grandi miracoli.
Guido Clericetti
Inizio della pubblicazione….
Caro amico lettore, cara amica lettrice
le brevi annotazioni qua di seguito riportate costituiscono la “premessa” al nostro libro.
Per cortesia, modera la tua impazienza per un attimo, e, invece di saltarle a pie pari…, come potresti essere tentato di fare, soffermati a leggerle.
“Perché?” ti domanderai tu “devo perdere tempo? a me interessa la “storia”, non una noiosa sequela di “bla, bla…”, come spesso e volentieri si riducono ad essere le “premesse” dei libri.
A dire il vero, ti riconosciamo che “spesso e volentieri” le premesse sono un po’ noiosette, ma ciò non toglie che:
1. tutto sommato, le “premesse” in generale, sono altrettanto “spesso e volentieri” utili, se non proprio indispensabili, per meglio comprendere il significato più profondo dei testi, quindi è buona usanza il leggerle in ogni modo.
2. la nostra “premessa” è tutt’altro che “noiosetta”, anzi, è molto gradevole, quindi non ti permettere di formulare giudizi affrettati;
3. la lettura è indispensabile per poter arrivare alla conclusione della vicenda, altrimenti i “nostri eroi” chi li rivede più a Scuola?
Ti diciamo subito che stai per tuffarti nella lettura del più avvincente libro game in circolazione.
Se vuoi acquisire qualche informazione sui “libri game” ….vai al n.10