Assemblea ordinaria soci Agorà incontri culturali albatesi
La Presidente Montorfano saluta i presenti e , come primo punto all’ ordine del giorno, chiede che venga nominato il presidente di assemblea. Propone Giovanni Caspani la cui nomina è approvata dall’assemblea. More
La Como che non sapevo Metti un tranquillo lunedi all’ora di cena, lo squarcio a sorpresa di una vera primavera, con luce brillante e radente, un gruppo sorridente di persone varie e incuriosite e una città che rivela la sua storia. Basta saper guardare. Piazza Roma: alzando gli occhi ritagli di affreschi e nobili portali evocano le grandi famiglie comasche mentre di lato, un po’ in sordina, resistono le arroganti mura viscontee. Pochi passi e incontriamo l’abside di San Giacomo, elegante e semplice romanico, stretto tra le case e a distanza di un braccio dalla finestra di una accogliente signora di origini albatesi. E’ già buio quando ci avviciniamo al Duomo (ma abbiamo fatto in tempo a vedere la cupola al tramonto da una prospettiva che ha da rimanere segreta). Lo ammiriamo alle spalle, da piazza Verdi, dove gli stili architettonici più diversi stanno in dialogo armonico e ci commuoviamo al racconto delle sue statue, le più alte e nascoste, rifinite da sconosciuti scalpellini in ogni dettaglio, con la cura che si ha per ciò che si ama. Le strade cominciano a svuotarsi e saliamo verso piazza San Fedele. Ogni incrocio ad angolo retto dichiara la fondazione romana della città. Dietro la basilica, a un passo dal parco giochi, una nevera, dove neve e ghiaccio conservavano i cibi fino a estate inoltrata. Piazza “Mercato del grano” e “Torre degli asini” ci raccontano di una città operosa e mercantile che si è evoluta senza perdere identità. Ultima tappa: il medioevo allo stato puro di via Vittani, non prima di aver scoperto un cippo, nella parte alta di via Diaz, a memoria di quando il lago, nel seicento e qualcosa, risalì profondamente la “sua” Como.
Mariagrazia
Como by nigth, Dopo un rinvio a causa delle condizioni atmosferiche, finalmente lunedì 13 c.m. con un gruppo di amici abbiamo potuto “gustare” una interessante visita, organizzata da Agorà, alla nostra città di sera. La nostra bravissima guida Prof.ssa Franca Aiani ci ha “portato nella storia” della città attraverso I Palazzi ed i resti a noi pervenuti. Dalle terme Romane, recentemente restaurate, alla Como medioevale, con la descrizione della cittadella fortificata ai tempi della decennale guerra con Milano, dai palazzi rinascimentali sino a quelli più recenti rappresentati dalla scuola razionalista, uno per tutti l’ex Palazzo del fascio attuale sede della Guardia di Finanza. Abbiamo cosi’ potuto scoprire interessanti scorci di città che normalmente non osserviamo dall’abside della Chiesa di S. Giacomo grazie alla gentile ospitalità della Sig.ra Cattaneo, alla visita di p.zza Verdi con la visione contemporanea di 4 importantissime opere che riassumono altrettanti stili e testimoniano epoche diverse vissute da Como: il già citato Palazzo del fascio, dall’architettura razionalista; il Teatro Sociale con la ottocentesca facciata neoclassica; l’abside del Duomo, settecentesca e la medioevale Torre Pantera. Una visita davvero interessante, merita di altre “puntate” per completare quanto purtroppo non si è potuto visitare per conoscere meglio ed apprezzare la nostra bella città.
Carlo
Martedì 7 maggio ore 20.30 visita guidata “Como notturna” – percorso per le vie di Como per scoprire quanto è bella la nostra città di sera e di notte. Iscrizione obbligatoria al 348.34.51.600 (Maria) – gruppo limitato a 25 partecipanti – il luogo del ritrovo sarà comunicato al momento dell’ iscrizione.
Nell’anno 1813 , tra maggio e ottobre, nacquero due musicisti fra i più importanti della storia della lirica : Richard Wagner e Giuseppe Verdi. Sicuramente diversi per la loro storia e cultura, ma in qualche modo uguali per avere rivoluzionato entrambi la tradizione della opera lirica. Tante le differenze. Italiano, tedesco. Compositore di opere, creatore di drammi musicali. Suonatore di tastiere ma aspirante allievo di conservatorio, l’uno. Fieramente autodidatta l’altro. Nemico del dilettantismo , dell’apparenza, della politica, della mondanità, l’uno. Librettista, filosofo, imprenditore, rivoluzionario, teorico, regista e quant’altro improvvisato, l’altro, amante e frequentatore interessato di salotti del potere e anticamere imperiali. Economo, contadino e senza velleità cosmopolite né extraoperistiche Giuseppe Verdi. Spendaccione, cittadino e con l’ambizione di diventare un artista “totale”, noto in tutto il mondo, Richard Wagner. Verdi legato alla “Terra” , Wagner all’ Acqua”. L’uno ha voluto e finanziato una Casa di Riposo per Musicisti , l’altro ha elemosinato per anni i fondi necessari al teatro di Bayreuth, destinato a perpetuare la tradizione esclusiva delle sue opere. Verdi all’inizio segui’ la secolare tradizione operistica italiana, diffusa in tutto il mondo, e da lì mosse i suoi passi per poi trasformarla. L’intenzione di Wagner invece fu quella di costruire l’opera tedesca, autonoma, in tedesco, legata completamente della cultura germanica e ai temi del romanticismo mitteleuropeo. Giuseppe Verdi mise la musica e il teatro musicale al centro della sua arte. Niente filosofia, nessuna idea rivoluzionaria, vita sociale ridotta al minimo . Per Verdi il Risorgimento fu un’occasione; per Wagner il nazionalismo fu l’ ideale della sua vita. Wagner fu un uomo dai fortissimi “ideali”. Filosofo, scrittore, attivista politico, rivoluzionario, polemista, musicista autodidatta e drammaturgo: questo fu Richard Wagner, e la musica fu il mezzo privilegiato per rappresentare il suo eclettismo, la sua arte “totale”.”Gesamkunstwerk”, opera d’arte totale: così definì lo stesso Wagner il suo proposito artistico. Mentre Verdi era alle prese con “La battaglia di Legnano”, opera che strizzava l’occhio ai moti risorgimentali, Wagner pubblicava il saggio “Arte e rivoluzione”, descrivendo quali erano i presupposti della sua arte melodrammatica. Verdi continuerà ad appassionare per la sua focosità, Wagner per la potenza del suo pensiero.
Il nuovo corso di educazione all’ascolto appena concluso , tenuto dal Prof. Lamon, ci ha fatto scoprire quanto questi due Maestri, tanto diversi , abbiamo comunque ambedue rivoluzionato l’Opera. L’ invito a finale ai corsisti è stato , nell’anno del bicentenario, di cogliere le tante occasioni che verranno proposte, per conoscere meglio questi due Grandi musicisti . Un ringraziamento al Prof. Lamon che ancora una volta è riuscito con la sua professionalità e simpatia a far cogliere a noi tanti aspetti della vita di questi due grandi Musicisti ….. con un bellissimo finale di “Un incontro (im-possibile?) in riva al Lario….” fra i due grandi musicisti.
L’ Agorà incontri culturali albatesi ripropone anche per quest’anno un “Percorso di educazione all’ascolto” in collaborazione con il settore musicale della Scuola Media “G. Marconi” Albate.
Dopo “Musica che unisce” nell’ anno del 150° anniversario dell’Unità di Italia e “Affacciati alla musica” nel 2012 quest’anno, in occasione dei 200 anni della nascita di Giuseppe Verdi e Richard Wagner, viene proposto “Verdi e Wagner , geni dell’opera. Incontro con due compositori che hanno fatto la storia della Musica”.
Questo il programma degli incontri:
Giovedi’ 4 Aprile 2013 Gli esordi di due grandi vite parallele. Diverse origini, simili destini
Giovedi’ 11 Aprile 2013 Il Rivoluzionario e il Rigeneratore dell’Opera nell’ Ottocento.
Giovedi’ 18 Aprile 2013 Un incontro (im-possibile?) in riva al Lario.
Gli incontri , nei quali saranno inseriti proiezione di immagini e ascolto di brani musicali, si svolgeranno dalle ore 21.00 alle ore 22.45 presso la Sede del Gruppo Alpini di Albate in via Al Ronco (Albate-Como) (g.c.)
Il relatore, come per i precedenti anni , sarà il prof. Stefano Lamon, docente di Musica, critico musicale del quotidiano “La Provincia” di Como, supervisore di tirocinio ai bienni di formazione del conservatorio “G. Verdi” di Como
Per informazioni e iscrizioni : Maria: 348.34.51.600 – Eleonora:339.66.09.251 – Giovanna: 031.59.09.26 – Valerio: 031.52.19.54
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