Venite adoremus
Il concerto, meglio l’Elevazione spirituale all’inizio del Nuovo Anno, di sabato 5 gennaio in Galliano, ha suscitato ampio consenso e forti emozioni.
Organizzato da Agorà e da Cassa Rurale ed Artigiana di Cantù ha visto una basilica stracolma di persone attente e commosse. Il livello artistico notevole (Nikolina Pinko ha mostrato una maturità e una capacità di espressione vocale straordinarie), il contesto suggestivo e ricco di significato storico e religioso hanno fatto sì che davvero la serata fosse un momento splendido di riflessione: attraverso il canto e la musica un rinnovato atto di Fede.
Toccanti i pezzi proposti, coinvolgente l’intima partecipazione degli interpreti, come sottolinea acutamente il critico musicale Stefano Lamon nella recensione che riportiamo.
La voce della Pinko esalta la tradizione-Applausi in Galliano
Il soprano croato Nikolina Pinko ha convinto tutti nella sua esibizione in Galliano.
Dopo una vigilia natalizia letteralmente colonizzata dal genere del gospel, l’inizio del nuovo anno a Como si è dato un respiro più tradizionale all’insegna delle elevazioni spirituali in musica.
Tradizionale nel senso più alto, con una serie di proposte capaci di legare origini, memorie e stili all’oggi in modo non scontato e nuovamente emozionante.
Sabato scorso, nella basilica canterina di Galliano, il “ Venite adoremus” ha visto applaudita protagonista Nikolina Pinko.
Il giovane soprano croato ha stretto ormai da anni con il territorio comasco un legame particolare, di affetti e artistico, fra cui era il sogno di poter cantare nella cornice unica di arte e spiritualità della millenaria chiesa briantea.
Grazie all’associazione albatese Agorà e alla BCC canturina, Nikolina – reduce da un’applaudita presenza al concerto di Capodanno al Sociale – ha composto un programma di arie natalizie d’autore, melodie popolari e di tradizione di tutta Europa, accompagnata all’organo diligentemente da Simone Ratti.
Il florilegio di tenerezze musicali attorno al tema religioso della Natività, che ha visto succedersi la ricca e ricercata raccolta ispirata al sacro comprendente l’ultima aria bachiana “Wie eudich ist mein Herz”, le rare e delicate “Maria Wiegenlied” di Reger e “Ninna nanna” di F. P. Tosti insieme a melodie note come Adeste Fideles, il cantique de Noël di Adam, Stille Nacht o i temi popolari “Oj Djete ce Moje Drago”, “Wat Child is this”, “Amazing Grace” fino a cavalli di battaglia del sacro operistico come le “Ave Maria” dall’intermezzo della Cavalleria Rusticana di Mascagni e dall’Otello verdiano piuttosto che il “Panis Angelicus” di Franck, non hanno goduto solo della voce della giovane cantante croata, ricca di calore e colori, capace di percorrere con facilità l’intero registro vocale e donare alla basilica gremita le emozioni più spontanee.
Nikolina sa anche teatralizzare con molto rispetto, singolarità, gusto e fantasia, il proprio canto, aggiungendo significato a significato.
Segni semplici, anch’essi, se vogliamo, di tradizione europea, a smuovere certe nostre rigidità. Bastano i tocchi e il dolce timbro dell’eufonio del giovanissimo Marco Molteni, i passi coreografici della piccola Rebecca Sala, il trasferirsi tutti alla fonte del battistero millenario per cantare il gregoriano.
La creatività ha mostrato il lato più attuale e gradito della tradizione e una via da imitare.
Stefano Lamon